Tsunami
Per giorni abbiamo vissuto il termine “Tsunami” come sinonimo di tragedia, di morte e devastazione. Poi, come sempre accade, abbiamo riconosciuto alla natura la sua forza. E lo stesso termine ha assunto un significato diverso.
Con il passare dei giorni è diventato un sinonimo di forza. Di forza incontrollabile di dimensioni ciclopiche… Ed è quello che traspare dalle “nuove” opere di Gianmaria Bonà, dove colori e forme sembrano in preda ad una forza misteriosa e selvaggia. Si rincorrono dando vita ad un turbinio dove forza ed energia sfuggono al controllo razionale, per lasciare spazio alla vera forza: quella della natura. Quella contro cui l’uomo nulla può, se non subire.
Nei suoi quadri le pulsioni hanno il sopravvento sulla razionalità, i colori lottano per trovare un loro spazio e le forme combattono per conquistare una collocazione. E come sempre, dopo lo tsunami, tutto si arresta. È in quel momento che Gianmaria Bonà si placa, dopo aver “violentato” la tela ritrova la sua pace interiore. Ma dentro di lui si sta già generando un nuovo “tsunami”.
Pronto a riesplodere. E di nuovo ancora…